Re Pupe de Pezze de la Quarandàne sventolano al balcone della Pro Loco Casamassima sino a Pasqua.
Andate a caccia per la città e nel borgo antico per trovarle, ce ne sono tante!
Dal Mercoledì delle Ceneri (2 marzo) al Giorno di Pasqua (17 aprile), per tutto il periodo quaresimale molte famiglie di Casamassima usano appendere ad una corda o una ramazza tesa tra i balconi o le finestre, sette bamboline di stoffa che rappresentano le sette settimane di Quaresima che precedono la Pasqua, togliendone una a settimana ogni domenica di Quaresima al tramonto.
I visitatori vanno in giro ad ammirarle e fotografarle.
STORIA
Il rito di "Re Pupe de Pézze de la Quarandàne” (Pupe di Pezza della Quaresima) è un'antica tradizione casamassimese che, secondo studiosi locali, si fa risalire alla seconda metà dell' 800, in cui le sette bamboline vengono confezionate personalmente in casa con avanzi di stoffa e passamaneria, secondo indicazioni tradizionali, ma con creatività nella fattura e decoro, per lungo tempo solo nel borgo antico, in seguito anche fuori di esso, appendendole ad una corda o una ramazza tese tra balconi e finestre per contare le sette settimane prima di Pasqua.
Nel borgo c’era una vera e propria gara tra le ragazze che un tempo sapevano cimentarsi con ago e filo a ricamare, inorgoglite dai commenti di ammirazione dei passanti .
Le Pupe vanno tolte ogni Domenica di Quaresima al tramonto in un ordine specifico, hanno colori e nomi biblici simbolici che richiamano personaggi della tradizione cristiana riferendosi a figure del Vecchio e Nuovo Testamento.
ANNA (Janne) con abito beige-avana, la prima figura ad essere rimossa ricorda Sant’Anna, Madre della Vergine Maria;
PAGANO (Pagàne) con abito rosso a strisce o quadri, ricorda la fine di tutte le religioni antecedenti il Cristianesimo, cioè la Romana e Greca;
REBECCA (Rebbécche) con abito viola, altro personaggio dell’Antico Testamento, moglie di Isacco e madre di Esaù e Giacobbe, indusse Giacobbe a carpire al padre la benedizione che spettava al fratello Esaù;
SUSANNA (Sesànne) con abito rosa, esprime il simbolo dell’innocenza: personaggio dell’Antico Testamento, Susanna fu accusata da due bugiardi anziani per un inesistente episodio di adulterio. Fu salvata dal Profeta Daniele mentre era stata già disposta la sua esecuzione capitale;
LAZZARO (Làzzere) con abito porpora, ricorda il miracolo della sua resurrezione ad opera di Gesù;
PALMA (Palme) con abito nero e ricami dorati, è simbolo di pace e prelude alla Settimana di Passione;
PASQUA (Pasque) con abito bianco e ricami dorati, rappresenta il candore e lo splendore della Resurrezione di Cristo, ed è l’ultima Pupa tolta la sera della Domenica di Pasqua.
Nel 2000 l’Archeoclub di Casamassima tentò la ripresa di questa antica tradizione, tenuta ormai da pochissime famiglie, con una mostra e un corso per bambini. Poi seguirono ancora anni di silenzio.
Nel 2012 la Pro Loco Casamassima propose all’Archeoclub di tentare nuovamente di ripristinare l’antica tradizione abbandonata da tempo, organizzando un Corso di Confezionamento presso la propria sede curato da alcuni soci Pro Loco sotto la guida della “maestra storica” Carmela Castellano. Promosso presso le scuole e sui social, da allora ha visto numerosi partecipanti ogni anno, incrementando così notevolmente il numero delle Pupe e contribuendo alla conoscenza di questo antico rito, riportato in antichi testi locali. A fine corso si svolge la cerimonia di consegna degli Attestati di Partecipazione con la mostra delle Pupe realizzate dai corsisti. Inoltre è stato redatto un censimento che si incrementa annualmente con l’inserimento delle nuove Pupe esposte.
Lo scorso anno non avendo potuto realizzare il corso, causa Covid, è stato realizzato un video prodotto dalla Pro Loco Casamassima , con la partecipazione di alcuni soci, e che ha vinto il Primo Premio per il Teatro al Concorso Nazionale “Salva la tua lingua locale”, indetto dall’UNPLI Nazionale per la tutela del dialetto e antiche tradizioni, con Premiazione in Campidoglio a Roma lo scorso 5 dicembre 2021.
Tratto dalle ricerche a cura dei soci Pro Loco Casamassima
Beatrice Birardi e Marilina Pagliara
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