SAMMICHELE


SAMMICHELE

Anticamente conosciuta come zona delle “quattro miglia”, il borgo nasce nel XVII sec. Le prime notizie certe sono datate 1615, anno in cui Miguel Vaaz, nobile mercante portoghese, acquista il territorio compreso nel feudo di Casamassima, ribattezzandolo Casa Vaaz, in seguito Casale San Michele. In questo luogo, Vaaz inserisce 460 profughi serbi convertiti alla religione cattolica, costruendo 87 case. Con l’unità d’Italia, nel 1861, San Michele assume l’attuale nome di Sammichele di Bari.

Il Castello Caracciolo, nato come Torre Centuriona medievale, ha subito molte modifiche nel corso dei secoli fino ad avere l’aspetto attuale. Gli ultimi proprietari furono i duchi Caracciolo che lo hanno ampliato e modificato. Nel 1971 il Castello diventa un bene comunale e, dal 1974, ospita il Museo della Civiltà Contadina Dino Bianco.

Il centro storico è caratterizzato dai “Vignali”, monolocali in pietra con volte a botte, imbiancati a calce e ornati all’esterno da una vite sull’uscio. Le maschere apotropaiche, poste sugli stipiti degli ingressi delle case servivano ad allontanare gli influssi maligni, le più diffuse sono facce demoniache con lingua di fuori e corna vistose.

Il Carnevale viene vissuto nei Festini, locali in cui ogni giovedì, sabato e domenica dal 17 gennaio al martedì grasso si vivono serate di ballo prevalentemente liscio. In ciascun festino arrivano le compagnie mascherate guidate da un conduttore, il quale chiede al Caposala del Festino di far ballare il proprio gruppo mascherato con i cavalieri di quel festino. La maschera tipica è l’omene curte, raffigurante un contadino di statura bassa.

Il 1º novembre si prepara la “Tavola dei Morti”, si imbandisce il tavolo delle case come se nella notte i propri defunti dovessero consumare il banchetto. Il 19 marzo in occasione di San Giuseppe si organizzano i falò in diversi angoli del paese consumando ceci e taralli accompagnati da buon vino.

Il prodotto tipico per eccellenza è la zampina, insaccato a forma di spirale di carne fresca mista (bovino, ovino e suino) ed altri ingredienti (pomodoro, basilico o prezzemolo, formaggio). Si cuoce prevalentemente alla brace. Dal 1967 si celebra questo prodotto con la Sagra della Zampina, del Bocconcino e del buon Vino, evento diventato di dimensioni sempre più grandi con concerti e stand di ogni tipo. In questa occasione, ogni ultimo fine settimana di settembre, Sammichele accoglie migliaia di avventori. Un’altra tipicità gastronomica locale è la focaccia a libro, in dialetto “fecazze a livre”, prodotto della panificazione a forma di chiocciola.

La pro loco nasce negli anni ’60 ma si costituisce nel 1971 grazie al prof. Dino Bianco, da cui prende il nome. Offre visite guidate presso il Museo della Civiltà Contadina”Dino Bianco” nonché visite al Castello Caracciolo ed ai luoghi di culto. Organizza percorsi di trekking e laboratori didattici “del gusto”dei prodotti tipici. 

 

 

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