A circa
Il visitatore che giunge a Monopoli può difatti godere
del mare e delle attività ad esso legate grazie alla comunità di pescatori che
anima il porto con i suoi pescherecci e i suoi gozzi, le tipiche imbarcazioni a
remi, ormai simbolo identificativo della città e protagoniste di Gozzovigliando,
un evento annuale imperdibile per la comunità locale e per i turisti, volto a
promuovere e valorizzare la pesca e il mare.
Spostandosi verso sud, si incontra la località del Capitolo,
frazione balneare della città, caratterizzata da uno dei più bei tratti di
costa in Terra di Bari con la sua sabbia dorata e il mare cristallino, serviti
da una serie di accoglienti strutture balneari.
Oltre al mare Monopoli offre la sua antica storia da
ripercorre tra gli antichi palazzi nobiliari, le numerose chiese del borgo
antico, il castello, le cripte rupestri e la campagna con le sue contrade, gli
ulivi secolari e le storiche masserie fortificate. Sono queste le peculiarità
che hanno conferito a Monopoli l’appellativo di “città unica”, forse dovuto
all’etimologia greca del suo stesso nome (mone polis) in riferimento alla
posizione geografica e alla presenza di un attivo porto commerciale tra Siponto
e Brindisi.
Come per ogni città affacciata sul mare, passeggiando
per le vie del centro storico, si possono cogliere quelle contaminazioni frutto
dell’incontro di popoli e culture che qui si sono avvicendati nei secoli
contribuendo ad arricchire la città di tradizioni, folklore, arte e cultura.
Nel dedalo di vie dell’antico borgo non si può non
rimanere affascinati dalle tipiche piazze, tra cui Piazza Palmieri, che deve il
suo nome all’omonimo palazzo settecentesco che la sovrasta, o Piazza Garibaldi su
cui si affaccia Palazzo Rendella, oggi sede della rinnovata Biblioteca Comunale,
sorto sulla cinquecentesca Caserma spagnola, poi divenuta nel corso dell’Ottocento
teatro civico al piano superiore e mercato coperto del pesce a quello
inferiore.
Non lontano da questa piazza sorge la chiesa dell’Amalfitana
con la sua caratteristica facciata barocca e la sua storia legata alla presenza,
in passato, di una comunità di mercanti provenienti da Amalfi che fecero
edificare il primo luogo di culto nel lontano 1059. Al suo interno è possibile
ammirare una cripta ipogea con due absidi e tombe ad arcosolio, uno dei
numerosi esempi presenti nel territorio cittadino, ma anche in quello
regionale.
Arrivati all’ingresso del Porto Vecchio, dove si trova
una delle antiche porte di accesso alla città, ci si ritrova in uno scenario da
cartolina, sospesi tra il blu del mare e l’azzurro del cielo, a cui fa da
cornice il colore della pietra locale del maestoso Palazzo Martinelli- Meo
Evoli, riconoscibile dalla sua balconata in stile neogotico veneziano, e del Castello
Carlo V. Risalente alla metà del XVI secolo, il castello sorge a ridosso del
mare e conserva la sua architettura di fortilizio che un tempo difendeva la
città insieme alle mura di cinta costellate da bastioni, oggi ancora in parte
visibili lungo il percorso del Museo dell’artiglieria all’aperto.
Percorrendo il lungomare Santa Maria si giunge in Largo
Porta Vecchia, dove si può ammirare l’omonima cala, una piccola insenatura
marina tipica della costa monopolitana (sono numerose e più o meno grandi fino
alla zona del Capitolo), per poi proseguire verso la cattedrale. Poco prima
della cattedrale non può non passare inosservata l’enigmatica facciata della chiesa
di Santa Maria del Suffragio, comunemente detta il Purgatorio. Costruita sul
finire del XVII secolo, presenta una serie di simboli e iscrizioni riguardanti
la morte, in riferimento al ruolo della Confraternita che ancora oggi si prende
cura di questo gioiello. Interessanti i due scheletri che si ergono sui
battenti della porta lignea settecentesca i quali, circondati dai simboli del
potere e dei mestieri, sono lì ad indicare che la morte non fa distinzioni
sociali. All’interno vi è una cappella-oratorio in cui si possono osservare
alcune mummie dei confratelli e il corpicino della piccola Plautilla della
nobile famiglia Indelli, testimoni di una pratica di sepoltura in uso
soprattutto tra XVII e XVIII secolo. Imponente è l’altare centrale in pietra di
Carovigno, un unicum in città per la sua magnificenza, simbolo della ricchezza e
della grandiosità tipiche nella decorazione barocca leccese.
Oltrepassata la chiesa del Purgatorio, ci si ritrova
nella piazza-sagrato della basilica cattedrale di Maria Santissima della Madia,
la cui scenografica facciata risale al rifacimento del precedente edificio
romanico avvenuto tra il 1742 e il 1772. Lo spazio esterno si presenta come una
vera e propria quinta teatrale racchiusa dal maestoso muraglione realizzato nel
1786 e dalla balconata del palazzo episcopale. L’aspetto scenografico prosegue
una volta varcata la porta centrale di ingresso all’edificio sacro,
ritrovandosi in un ambiente a tre navate che risplende di marmi policromi
rendendole una delle chiese più ammirate della terra di Bari. Lo sguardo del
visitatore viene subito direzionato verso il cappellone sopraelevato
sull’altare centrale che custodisce la sacra icona della Madonna della Madia
giunta, secondo la tradizione, nel Porto Vecchio delle città nella notte tra il
15 e il 16 dicembre del 1117, su una zattera con le cui travi venne completato
il tetto della chiesa allora in costruzione. Da quel momento l’icona della
Vergine Odegitria è diventata la protettrice di Monopoli, fregiandola del
titolo di Civitas Mariae, e il cui radicato culto lo si può vedere nelle
numerose edicole votive del centro storico. All’interno della cattedrale, così
come nel vicino Museo Diocesano, si possono inoltre ammirare opere di scuola
locale, napoletana e veneta in un arco cronologico che va dal X al XX secolo.
Uscendo dal centro storico si entra in quello che
viene chiamato “quartiere murattiano”, definito da un reticolo di strade
ortogonali secondo quelli che erano i criteri degli Statuti Murattiani del
Molte sono le festività che si susseguono durante
l’anno, tra cui i due importanti appuntamenti del 16 dicembre e di Ferragosto
dedicati alla Madonna della Madia.
Infine a Monopoli non si può rinunciare all’incontro
ravvicinato con la sua antica tradizione culinaria in cui si riflettono le
tracce del carattere cosmopolita di questa cittadina. Molti sono i piatti dolci
e salati preparati con quanto offre la sua fertile terra che si combina con il
pescato del suo mare.
La Pro Loco di Monopoli nella sua nuova denominazione
“Perla di Puglia” è nata il 22 aprile 2016 ed è attiva nella valorizzazione e
promozione del territorio nei suoi molteplici aspetti. La sua sede operativa
sulla Banchina Solfatara/Piazzale Cristoforo Colombo, a pochi passi dall’antico
porto, accoglie tutto l’anno i numerosi visitatori che vogliono scoprire la
città e rimanerne incantati.

Commenti
Posta un commento